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Il Parco dei Mostri o Sacro Bosco di Bomarzo

Il Sacro Bosco di Bomarzo, meglio conosciuto come il Parco dei Mostri.

Sotto il borgo di Bomarzo, in una valle cosparsa di massi di roccia vulcanica fu realizzato il giardino più singolare, che la storia dell’architettura dei giardini abbia mai visto: gigantesche statue ricavate nel peperino, enormi dei pagani, vasi grandi come elefanti, inverosimili costruzioni pendenti, animali esotici, spaventosi mascheroni dalle fauci spalancate che invitano ad entrare dentro la loro bocca, statue parlanti, finte rovine, sfingi e draghi, destano stupore e meraviglia nel visitatore che si imbatte nelle strutture del parco, come all’improvviso, tra le foglie dei cespugli e degli alberi. Il giardino, chiamato dal suo ideatore e committente, Pier Francesco Orsini (1545-1585) il “Boschetto”, fu modellato secondo la cultura e il gusto manierista del tardo Rinascimento, “…amante di giganti, di mostri, di invenzioni sceniche che preludono al Barocco, con la sua volontà di provare ad essere tutto, il fingersi in mille guise, pianta, animale, occidente e oriente, di sorprendersi con maschere e travestimenti.”* L’Orsini, uomo di raffinata cultura ed amante di misteri, aggiunse la propria fantasia ed il proprio vissuto, alla maniera dell’espressione artistica della sua epoca. Il Parco dei Mostri dominato dall’alto dal Tempietto eretto da Pier Francesco in memoria alla moglie, imita un bosco incantato oppure una selva oscura, – un luogo adatto ad un viaggio spirituale -, un giardino ricco di mirabili opere d’arte, portatore di simboli. Il visitatore è invitato ad attraversare questo bosco e ad orientarvisi secondo le indicazioni dell’Orsini che gli parla attraverso le statue e le strutture del parco, accompagnate da iscrizioni. A volte si rimane disorientati in questo microcosmo dove Vicino Orsini, volendo sovvertire le regole dell’espressione artistica del Rinascimento, fa apparire il mondo con delle deformazioni prospettiche, in cui le proporzioni sono sproporzionate, esageratamente grandi o piccoli. E un mondo teatrale che il visitatore scoprirà sciogliendo enigmi, divertendosi, vivendo sensazioni irresistibili, entrando nella Casa pendente, addentrandosi nella bocca dell’Orco, esplorando un percorso assieme artistico, culturale e spirituale.

* Guido Piovene, Viaggio in Italia, Milano 2005.

PRENOTAZIONE VISITE GUIDATE ED INFORMAZIONI:

cell. +39 328 4248738 –  info@artinvistaguideviterbo.com

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